PARCHI NATURALI ITALIANI

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Lazio -Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata-Calabria


LAZIO - ABRUZZO

Parco Nazionale d'Abruzzo

Informazioni

Viale Tito Livio 12, Roma, tel. 06/35403331.

Province: L'AQUILA, FROSINONE, ISERNIA

Comuni interessati: 18, compresi in quattro arree giografiche appartenenti a tre regioni (Abruzzo, Molise, Lazio) e altrettante provincie (L'aquila, Isernia, Frosinone).

Superficie: 44.000 ettari + 60.000 ettari di area di protezione esterna.

Collegamenti: Autostrada A 25 Roma-Pescara, uscita casello di Pescina, s.s. 83. La statale dopo aver costeggiato la parte settentrionale della piana del Fucino, si avvia verso l'area che precede il Parco, toccando Gioia dei Marsi e salendo in quota. Da Gioia Vecchio entra nel Parco.

Da sud si accede al Parco dalla s.s. 509 della val di Comino.

Cenni geografici

Il Parco Nazionale d'Abruzzo nasce in un'Italia montana centrale, una sorta di baricentro in quota rappresentativo di virtù naturalistiche complesse e diverse.

Il Parco occupa aree che dalle alte valli (sopra i 1000 m.) si spingono fino a 2249 metri del monte Petroso. Elementi geografici dominanti sono le montagne e tutto il complesso che le accompagna: le valli fluviali o torrentizie del Sangro, del Sagittario, del Melfa e del Giovenco; il sistema idrico che si appoggia, oltre che sui fiumi vallivi, anche sui bacini lacustri naturali e artificiali, regolari o indisciplinati; il glacialismo e il carsismo (grotte, doline, inghiottitoi) che concorrono a disegnare l'ambiente.

Possibilità escursionistiche

Da ciascuno dei comuni del Parco partono itinerari segnalati che guidano il visitatore alla scoperta dei singoli ambienti. Sono 150 itinerari, solitamente di non difficile percorrenza, da esaurire nella maggior parte dei casi entro l'ora. Alcuni sono più impegnativi, richiedono migliore allenamento ma, soprattutto, maggiore disponibilità alla scoperta dei luoghi.

Descrizione

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, pur nella sua dominante montuosa, costituisce un complesso integrato di ambienti naturali e animali nel quali sono presenti piccole società locali a forte radicazione culturale, con tradizioni intense ed ancore vive.

Il cuore del Parco, un vero santuario della natura, è la Camosciara, nucleo primigenio. Circa 2000 ettari di questo anfiteatro montuoso, coperto per larghi tratti da fitte boscaglie, percorso dagli animali simbolo del Parco, delimitato dalle valli del Fondillo e Iannanghera e bagnato dallo Scerto e da altri corsi d'acqua, sono coperti dal vincolo di riserva integrale.

La foresta è la dominatrice assoluta dell'intero comprensorio, con una superficie di quasi 21000 ettari. L'albero più comune è il faggio, ma molte altre specie si accompagnano ad esso e rendono varia e ricca la natura arborea: l'acero di monte, il frassino, il sorbo di montagna, il pino nero di Villetta Barrea. Ma è la fauna a costituire il tesoro più prezioso di questo parco, nato per proteggere l'orso bruno marsicano, il camoscio d'Abruzzo, il lupo appennico e l'aquila reale. Oggi si riconoscono nel parco 40 specie di mammiferi, 300 di uccelli e 30 di rettili e anfibi.

 

Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga

Informazioni

Corpo Forestale dello Stato, Informazioni e soccorso Monti della Laga, tel. 0861/63154

Province: ASCOLI, L'AQUILA, PESCARA, TERAMO, RIETI

Comuni interessati: 57

Superficie: 203.000 ettari

Cenni geografici

Il Gran Sasso tocca l'altitudine più elevata dell'intera catena appenninica con i 2912 metri del Corno Grande; ma se la quota è appena ai livelli medi dei rilievi alpini, è soprattutto l'aspetto erto e severo a caratterizzare la forma di questo massiccio montuoso. E' difatti frequente l'innalzarsi di dislivelli repentini dalle pendici collinari del subappennino aprutino con un colpo d'occhio paesistico di singolare somiglianza con le Dolomiti.

Il gruppo può essere suddiviso in due settori. Il primo, a nord, è caratterizzato dalla maggiore asprezza e imponenza dei rilievi con una morfologia più spiccatamente alpina; il secondo, a sud-est, richiama invece l'aspetto della catena montuosa.

I Monti della Laga, di altezze non elevatissime, si caratterizzano soprattutto dalle linee aspre dei loro contrafforti e dall'innalzarsi improvviso dei pendii, di notevole estensione verticale.

Possibilità escursionistiche

Escursioni nel parco con guide alpine e accompagnatori specializzati.

Trekking di più giorni, alpinismo, sci da fondo.

Descrizione

L'importanza del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, sta nella bellezza, nella varietà e nella vastità degli abienti naturali racchiusi dai suoi confini, che comprendono caratteri tipicamente alpini.

Benché il massiccio del Gran Sasso sia povero di foreste, alle quote più basse si trovano boschi di querce che, intorno ai mille metri sfumano in splendide faggete che dominano fino al limitare delle praterie alpine., ospitando agrifogli e abeti bianchi.

I monti della Laga, congiunti al massiccio dal Passo delle Capannelle, sono ricchi di faggi, roverelle, castagni, aceri e sorbi.

La fauna del Parco è costituita da camosci, caprioli, lupi, gatti selvatici, faine, donnole e lepri. Numerosi sono gli uccelli: aquila reale, falco pellegrino, picchio rosso maggiore, colombaccio, rampichino, gracchi alpini e corallini, picchio muraiolo, sordone, spioncello e fringuello alpino.

Parco Nazionale della Maiella

Informazioni

Cooperativa Maiella, Lama dei Peligni, largo del Mercato 14, tel. 0872/916067.

Province: CHIETI, L'AQUILA, PESCARA

Comuni interessati: 41

Superficie: 83.000 ettari

Cenni geografici: La Maiella è una grande cupola calcarea di dimensioni più modeste rispetto al Gran Sasso, anche se la massima altezza, raggiunta sulla cima del monte Amaro con 1795 metri, ne testimonia l'importanza morfologica e l'imponenza paesistica.

La Maiella presenta un aspetto molto vario che, in particolare sul versante orientale, è caratterizzato dalla presenza di gole profonde e suggestive, come per esempio quelle di Bocca di Valle o di Santo Spirito. Il versante occidentale ha al contrario andamento più uniforme; l'unico elemento di discontinuità è costituito dall'intaglio della macchia di Caramanico.

Possibilità escursionistiche

Escursioni guidate nel parco e giri in mountain-bike.

Descrizione

Le pareti calcaree della Maiella rappresentano un ambiente caratterizzato da poche specie di piante ma molto specializzate. A quote alte vive la rara "aquilegia ottonis", di origine balcanica, e la piccola "soldanella sannitica", entità esclusiva di questa montagna.

Sulle pareti inaccessibili nidificano numerosi gracchi corallini, il variopinto picchio muraiolo, l'aquila reale, il falco pellegrino, e il più raro e schivo lanario.

Tra i 900 e i 1700 metri si estendono boschi di faggi, nei quali si rifugiano alcuni esemplari di orso bruno marsicano. Presenti anche il lupo appenninico, cervi, caprioli e camosci.

 

CAMPANIA

Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

Informazioni

Ente Provinciale Turismo di Salerno, via Velia 15, tel. 089/224322

Province: SALERNO

Comuni interessati: 86

Superficie: 225.000 ettari

Cenni geografici

Il Parco Nazionale del Cilento comprende una parte dell'Appennino meridionale, con i massicci degli Alburni, Cervati, Bulgheria, Chianello e con il Monte Sacro e Monte Stella. La parte interna del Cilento è caratterizzata da verdi colline di olivi e piane fluviali.

Possibilità escursionistiche

Tante le possibilità di visita e escursione con guide e accompagnatori specializzati.

Descrizione

Alla varietà di ambienti, costituiti da alti massicci e morbide colline, corrispondono due tipi di vegetazione, quella appenninica e quella mediterranea. Dagli abeti bianchi alla mecchia sempreverde. I boschi spesso si aprono per lasciare posto ai terreni coltivlti e ai prati adibiti a pascolo.

Nei massicci del Cilento è presente il lupo, il gatto selvatico, la martora, la puzzola e il tasso. Lungo le rive del Calore, del Tanagro, del Bussento, del Minagro, dell'Alento, del Lamerro e dei rispettivi affluenti, vivono numerose lontre. Abbondanti anche gli uccelli, tra i quali l'aquila reale, il picchio nero, il falco pellegrino, il corvo imperiale e il nibbio reale.

Parco Nazionale del Vesuvio

Informazioni

Ente Provinciale Turismo: Piazza dei Martiri 58, Napoli, tel. 081/405311

Province: NAPOLI

Comuni interessati: 13

Superficie: 10.000 ettari

Cenni geografici

Il Parco Nazionale del Vesuvio è localizzato al centro di una vasta area metropolitana, anche se esclude la maggior parte dei centri abitati interessando un ambiente naturalistico. Il perimetro esterno del Parco circoscrive il complesso vulcanico tenendosi a una quota compresa tra 150 e 250 metri, sul lato rivolto al mare, e tra 200 e 300 metri sul lato dell'agro di Somma e Ottaviano. La forma conica del Vesuvio ha disegnato la superficie del parco che ha una forma vagamente circolare.

Visite: La principale attrattiva turistica è legata alle eruzioni del 79 d.C., che hanno conservato fino ad oggi Pompei e Ercolano. Attualmente gli scavi di Pompei sono il monumento più visitato d'Italia.

Interessanti anche i Campi Flegrei con la Solfatara, tuttora attiva, e altri crateri.

Descrizione

Il motivo naturalistico più interessante del Vesuvio è quello rappresentato dalla conformazione vulcanica dei luoghi e dalle connesse particolarità geologiche. La forma del vulcano, composto da più strati, la sua geologia e la storia delle sue eruzioni, sono un fenomeno di interesse storico e naturalistico che sempre di più nel tempo ha collegato Napoli al territorio più propriamente vesuviano.

Caratteristiche sono anche le pinete lungo i versanti occidentali e i boschi mediterranei che comprendono castagni, roverelle, aceri napoletani, robinie, carpini neri, ontani napoletani, e piccoli gruppi di betulle. Numerose le specie di orchidee e quelle di ginestre.

Le presenze faunistiche più interessanti sono legate alla fauna ornitica, soprattutto a quella migratrice. Questo perché il Vesuvio è situato lungo la rotta migratoria che, proveniente dall'Africa sub-sahariana, attraversa il Golfo di Napoli e si dirige verso nord-est, attraversa l'Appennino e l'Adriatico e raggiunge l'Europa centro-orientale. La vicinanza della costa e la presenza della macchia fanno del Vesuvio un'area di svernamento per varie specie: beccaccia, pettirosso, passera scopaiola, torcicollo, fringillidi e cince. Sul monte Somma nidificano capinere, fringuelli, verdoni, verzellini, cardellini, scriccioli, cinciallegre, cinciarelle, merli, civette e picchi rossi.

PUGLIA

Parco Nazionale del Gargano

Informazioni

Azienda di Soggiorno e Turismo di Vieste, tel. 0884/708806

Province: FOGGIA

Comuni interessati: 18

Superficie: 160.000 ettari

Cenni geografici

Il promontorio del Gargano si protende verso il mare Adriatico e contemporaneamente il tavoliere lo separa dall'Appennino Dauno. Costituisce un'unità biogeografica con caratteristiche autonome e del tutto singolari.

Il promontorio ha la forma di un vasto altopiano, le cui sommità più elevate superano di poco i mille metri di quota.

Visite: All'interno del parco si trovano tre rilevanti centri di culto: a Monte Sant'Angelo, passaggio obbligato del pellegrinaggio medievale per la Terrasanta, si perpetua il culto longobardo dell'Arcangelo Michele, protettore dell'intera Capitanata, mentre fedeli di tutto il mondo convengono a San Giovanni Rotondo, richiamati dalla venerazione per Padre Pio da Pietrelcina, che qui ha operato e riposa. Distesa in una conca, San Marco in Lamis deve la sua nascita al Santuario francescano di San Matteo, fondato nel VI secolo d. C.

Ai margini del Parco, l'affascinante scenario della costa garganica: mare cristallino, spiagge dorate e bianche, piccole baie e grotte suggestive.

Descrizione

L'istituzione del Parco Nazionale è il giusto riconoscimento di un patrimonio naturale, culturale, religioso e artistico ricchissimo. La molteplicità del suo paesaggio spazia dai campi terrazzati, alle piantagioni di ulivo, mandorlo e agrumi; dalle paludi di Frattarolo e dalla laguna di Lesina (che ospitano anatre, folaghe, aironi e cormorani), alle estese pinete di Pino d'Aleppo (che si spingono fino a 650 metri di altitudine); dalle solenni faggete di Umbra e Ischiatella, dove vivono il daino e il capriolo, alla macchia mediterranea in cui fiorisce la Campanula garganica, un'interessante specie endemica.

 

BASILICATA - CALABRIA

Parco Nazionale del Pollino

Informazioni

Assessorato Regionale al Turismo, via Anzio 44, tel. 0971/332601 Potenza

Ente Provinciale per il Turismo, via De Viti De Marco 9, tel. 0835/331983, Matera.

Province: MATERA, POTENZA, COSENZA

Comuni interessati: 56

Superficie: 192.565 ettari

Collegamenti

Attraverso l'autostrada Salerno-Reggio (uscita svincolo Campotense Rotonda), la litoranea Jonica e la superstrada Sinnica (uscita svincolo per Terranova del Pollino o Frido S. Severino Lucano), l'area lucana del parco può essere raggiunta da Napoli, Salerno, Bari, Taranto, Brindisi e Lecce.

Cenni geografici

Il Parco del Pollino è ubicato nel gruppo montuoso calabro-lucano tra il Tirreno e lo Jonio formato da una catena di cime con andamento trasversale in direzione sud-est separanti l'Appennino dalle montagne silane della Calabria.

Possibilità escursionistiche

La vocazione turistica del Pollino poggia sull'escursionismo che si armonizza con gli elementi storico-naturalistici di questa area montana ricca di particolari interessi. Gli itinerari sono percorribili a piedi o a cavallo, da maggio a novembre, con gli sci da dicembre ad aprile.

Visite: Tra i monumenti di notevole valore su cui poggia la storia delle comunità del Pollino, i monasteri e le abbazie occupano una posizione preminente essendo state, nel passato, le strutture di base dei processi di sviluppo dell'insediamento e della colonizzazione agricola del territorio montano. Interessanti anche i castelli, i palazzi gentilizi, le chiese e i santuari.

Descrizione

Il territorio destinato al Parco è un insieme di valli e montagne par la maggior parte collocate tra i mille e i duemila metri di quota, ricco di verde, di acque e di foreste circondate da una serie di centri abitati che racchiudono una cultura montanara non ancora del tutto perduta.

Il patrimonio vegetale è imponente e conserva, tra le estese faggete, il pregiato abete bianco e, sui crinali più alti, il raro pino loricato. Quanto alla fauna vi sono specie come il capriolo, il cinghiale, la volpe, la lepre, l'istrice, la puzzola e la donnola. Un posto d'onore, tra i mammiferi selvatici presenti nell'area montana, tocca al lupo, come tra gli uccelli al rarissimo picchio nero. Vive anche il corvo imperiale, l'aquila reale, il nibbio reale e il falco pellegrino.

Parco Nazionale dell'Aspromonte

Informazioni

Ufficio Informazioni Turistiche, APT, Reggio Calabria, via Roma 3, tel. 0965/21171

Province: REGGIO CALABRIA

Comuni interessati: 36

Superficie: 78.517 ettari

Cenni geografici

L'Aspromonte, che significa monte bianco, è formato da scoscese scarpate solcate a loro volta da valli fluviali che si allargano a ventaglio verso la costa. Ai margini orientali del massiccio si ergono maestosi monumenti di roccia, come le Torri di Canolo, I Tre Pizzi, Monte Jacono, Monti Coliaciuri, Pietra Castello, Pietra di Febo, Pietra Cappa, Aria di Vento e le Rocche di San Pietro. Numerosi corsi d'acqua si dipanano sul fondo delle valli e assumono i connotati delle fiumare: letti pensili continuamente sollevati dalle quantità di detriti strappati alla montagna dalla forza dilavante delle acque meteoriche.

Possibilità escursionistiche

Nel Parco si può praticare l'escursionismo, l'arrampicata su roccia, il torrentismo e lo sci di fondo.

Visite: Di particolare interesse storico e artistico tutti i piccoli paesi che circondano l'Aspromonte, soprattutto Gerace, Palizzi e Pentedattilo. Al centro del massiccio nella bassa valle Bonamico, si cela il leggendario Santuario della Madonna di Polsi, il cui antico culto fu descritto da Corrado Alvaro.

Descrizione

Le quote alte dell'Aspromonte sono coperte da boschi di faggio e di abete bianco. Sulle pendici del versante orientale dominano invece roveri, querce, pini larici e castagni. Nelle quote inferiori si estende la macchia mediterranea: lecci, mirti, farnetti, roverelle, lentischi, eriche. Lungo le fiumare crescono l'oleandro e la tamerice.

La fauna del Parco dell'Aspromonte comprende il lupo, il cinghiale, il gatto selvatico, la martora, la volpe, la faina, lo scoiattolo, il ghiro e il raro driomio, un piccolo roditore. La maggiore emergenza faunistica è rappresentata dalle uniche due coppie di aquila del Bonelli rinvenute nell'Italia peninsulare. Altre presenze dell'avifauna sono quelle del picchio nero, del falco pellegrino, del gufo reale, della coturnice e del lanario.

Parco Nazionale della Calabria

Informazioni

Viale della Repubblica 26, Cosenza, tel.0984/26544

Zona Sila Piccola, Via V. Cortese 5, Catanzaro, tel. 0961/21731

Province: CATANZARO, COSENZA

Superficie: 16.900 ettari

Collegamenti: Da Catanzaro, statale 109 bis.

Cenni geografici

Il parco ha una curiosa suddivisione in tre nuclei distanti fra loro: Sila Grande, Sila Piccola e Aspromonte.

Possibilità escursionistiche

Per conoscere gli ambienti naturali del Parco vengono proposti una serie di sentieri all'interno di diverse aree. Il sentiero principale che attraversa la Sila Piccola per proseguire verso la Sila Grande è inserita nel circuito nazionale di Sentiero Italia e gestito dal Club Alpino Italiano.

Il sentiero è proposto principalmente agli amatori del trekking, anche se è possibile percorrerne singole tappe per visitare le aree.

Visite: Piccoli villaggi della Sila, dalla connotazione prevalentemente turistica, e paesi della fascia presilana: Taverna, Zagarise, Cropani, Mesoraca e Petilia Policastro.

Descrizione

L'ambiente possiede una grande ricchezza e varietà di vegetazione che ne caratterizza i paesaggi, da quelli tipici di macchia mediterranea al fitto bosco di conifere che richiama al visitatore sorprendenti paesaggi nordici. La ragione di questa ricchezza e varietà risiede nel forte dislivello del territorio che determina un differenziazione delle fasce vegetazionali: dai 700 ai 1100 metri si va dall'ambiente di macchia mediterranea ai boschi di latifoglie costituiti da castagneti associati a cerro, frassino, pioppotremulo, carpino, ontano napoletano.

Dal punto di vista faunistico sono presenti: lupi, caprioli, daini, faine, donnole, volpi, tassi, ghiri, gatti selvatici, cinghiali e lepri.

Per quanto riguarda l'avifauna è riconosciuta la presenza di: coturnici, quaglie, beccaccie, croccoloni e frollini, falchi pecchiaioli e pellegrini, poiane, astori, sparvieri, gheppi, nibbi e fra le specie stazionarie colombacci, picchi rossi e neri, la rara cornacchia grigia ed il corvo imperiale.

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